Il Verme di Rimini, conosciuto anche come “Vermara“, è un’esca micidiale per il surfcasting e la pesca a fondo dalle scogliere.
Questo anellide serpentiforme, lungo fino a tre metri e dal diametro di tre centimetri, è un vero “killer” per i pesci di taglia e pregio, come orate, saraghi, mormore, gronghi, dentici e cernie.
Perché è così efficace?
- Visibilità: La sua livrea con riflessi cangianti bruno-dorati lo rende ben visibile su qualsiasi tipo di substrato, attirando l’attenzione dei predatori. Questo aspetto è particolarmente importante in condizioni di scarsa luminosità, come durante la pesca notturna.
- Odore e sapore: Le sue carni interne, ricche di sangue e umori, rilasciano in mare una scia odorosa molto forte e persistente, irresistibile per gli sparidi e altri pesci dal fiuto sensibile. Questa caratteristica lo rende un’esca estremamente appetibile anche in acque con scarsa visibilità o in presenza di correnti marine.
- Consistenza: La sua consistenza molle permette di tagliarlo in tronchetti di diversa lunghezza, adattandosi alle esigenze di pesca. In questo modo, è possibile utilizzare anche piccole porzioni di verme, ottimizzando il suo consumo e riducendo i costi.
- Longevità: Può vivere per diverse settimane in una bacinella con sabbia e acqua di mare fresca, cambiandola ogni giorno. Questa caratteristica lo rende un’esca pratica e versatile, sempre pronta all’uso senza bisogno di reperirla fresca ogni volta.
Come utilizzare il verme di rimini:
- Taglio: Utilizzare una forbice affilata per sezionare dei tronchetti di qualche centimetro dalla coda. La dimensione del tronchetto dipenderà dalla taglia del pesce che si intende insidiare.
- Innesco: Infilzare il verme sull’amo tramite l’ago di innesco e compattarlo con del filo elastico per evitare che si sfaldi durante il lancio. Esistono diverse tecniche di innesco, a seconda delle preferenze del pescatore e delle condizioni di pesca.
- Conservazione: Tenere il verme in una bacinella con sabbia e acqua di mare fresca, cambiandola ogni giorno. È importante garantire un’adeguata ossigenazione all’interno della bacinella per preservare la vitalità del verme.
Quando utilizzare il verme di rimini:
Il verme di Rimini è un’esca versatile che può essere utilizzata in qualsiasi momento, ma dà il meglio di sé:
- In notturna: La sua fosforescenza naturale lo rende ancora più visibile ai predatori notturni, aumentando la sua attrattività.
- Su fondali sabbiosi o misti: La sua scia odorosa si diffonde meglio in questi ambienti, attirando i pesci che vi si aggirano.
- Quando altre esche falliscono: La sua irresistibile attrattiva può fare la differenza quando altri vermi o esche non producono catture. In particolare, il verme di Rimini può essere un’arma vincente in condizioni di pesca difficili o quando i pesci sono particolarmente selettivi.
Costo e reperibilità:
Il verme di Rimini è un’esca dal costo elevato, anche per la difficoltà di reperimento. Solitamente si acquista su prenotazione nei negozi di pesca specializzati. Il prezzo varia in base alla misura, ma può superare i 30 euro per esemplari di 120-150 grammi e 35-50 cm di lunghezza.
Vale la pena?
Nonostante il costo elevato, il verme di Rimini è un’esca che può regalare grandi soddisfazioni ai pescatori che vogliono tentare il “colpaccio”. La sua longevità, le sue potenzialità di cattura e la sua praticità ne fanno un’arma preziosa per chi ama la pesca impegnativa.
Se sei un appassionato di pesca a fondo o surfcasting e vuoi provare un’esca davvero speciale, il verme di Rimini è l’asso nella manica che fa per te!
Consigli:
- Per ottimizzare il consumo del verme di Rimini, è possibile utilizzare anche le sue parti più piccole, come la testa e la coda, che risultano comunque appetibili per i pesci di taglia media.
- È importante conservare il verme di Rimini in un luogo fresco e riparato dal sole diretto.
- Durante la pesca, è consigliabile utilizzare un guanto in lattice per maneggiare il verme, evitando il contatto diretto con la pelle